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Raccolta di barbabietole da zucchero
La barbabietola da zucchero è una pianta appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae (Amaranthaceae secondo la classificazione APG).
Le sue radici contengono un' alta concentrazione di saccarosio.Per questo è coltivata nella regioni temperate per la produzione di zucchero ed etanolo, è una pianta biennale, il primo anno accumula zucchero nella radice ed il secondo produce il seme.
In Italia la produzione è crollata del 19%.
Il problema dei finanziamenti al settore bieticolo-saccarifero arriva alla Camera dei deputati.
L’industria saccarifera è pronta a sostenere il settore con risorse proprie, a patto che anche le Regioni facciano la loro parte, ”per consentire che il prezzo delle barbabietole rimanga a livelli sostenibili” per gli agricoltori, dice il presidente di Unionzucchero Giovanni Tamburini.
A fine 2010, infatti, quando termineranno gli aiuti nazionali, il prezzo è destinato a scendere dagli attuali 40 euro a tonnellata a 31. Nel 2011 esiste l’assoluta necessità che il governo eroghi gli aiuti di 86 milioni di euro che spettano al settore per non rischiare la chiusura definitiva.
Dopo la chiusura di molti stabilimenti con promesse di riconversione e il ridimensionamento di altri, molti agricoltori hanno abbandonato una coltura che rappresentava una fonte di reddito importante se si pensa che attualmente conta circa 10.000 aziende agricole, 4 stabilimenti di produzione e 2.000 dipendenti.
Nel 2005 erano coltivati circa 250.000 ettari a fronte dei circa 61.000 ettari coltivati attualmente, una diminuzione di circa il 76%.
Delle superfici attuali circa il 70 % si localizzano nel Centro Nord.
Guardando poi alle produzioni di zucchero si nota che nel solo 2008 queste si sono attestate intorno alle 500.000 tonnellate con una perdita di circa il 10% rispetto all’anno precedente, conseguenza sia di una riduzione delle superfici che delle produzioni.
Cosa ha determinato questo netto ridimensionamento della coltivazione della bietola? Secondo l’opinione comune, il calo delle superfici è da imputarsi alla OCM zucchero, oltre ad un prezzo finale troppo basso perché si possa ritenere conveniente la sua coltivazione.
Si è parlato di un accordo per le semine 2010 che si avvicinerà ai 5 euro, che dovrebbe consentire un rilancio della coltura.
Considerando che i costi di produzione per un ettaro di barbabietola si aggirano intorno a 1.500-1.700 euro per una produzione media di 300 ql, che che possono toccare i 600 ql se tali produzioni vengono irrigate, perciò con 5 euro al quintale si ottiene una PLV che va dai 1.500 ai 3.000 euro, considerando che il contributo AGEA è intorno a 1.500-1.700 euro, potrebbe coprire completamente le spese della coltivazione.
Il senatore del Pd Alfonso Andria al ministro delle politiche agricole e forestali Luca Zaia “Le difficoltà del settore bieticolo-saccarifero, in passato tra i più attivi del comparto agricolo nazionale, sono sorte a seguito dell’approvazione della riforma OCM zucchero adottata dalla Commissione europea nel 2006, in conseguenza della quale l’Italia ha dovuto rinunciare al 67% per cento della quota di produzione nazionale di zucchero. La forte riduzione della quota di produzione assegnata al nostro paese, nonché il contributo concesso per la dismissione delle infrastrutture di 730 euro a tonnellata di quota di produzione di zucchero dimessa, ha provocato la chiusura di 15 zuccherifici su un totale di 19 presenti su tutto il territorio nazionale, con ciò distruggendo un patrimonio impiantistico di grande valore”
Gli industriali italiani,infatti, vedendosi offrire così tanti soldi hanno deciso di accettare gli incentivi e della filiera italiana ne rimane meno di un terzo.
La produttività bieticola nel sud Italia si stima a 70 q/ha di saccarosio, al nord, invece, se ne produce quasi 100, mentre la Francia è a 150, con punte di 170.
L’anno prossimo (2011) finirà il quinquennio transitorio e quindi spariranno gli aiuti di origine comunitaria, continuerà la produzione di quest’ortaggio, che oltretutto è un ottimo fertilizzante per il terreno?
In Italia, ad oggi, sono solo quattro gli zuccherifici operativi.
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