La campanella suonata dai burattinai, indica l’inizio dello spettacolo, l’istante che precede l’apertura del sipario, il magico momento che i bambini tanto aspettano, il solo richiamo che zittisce il pubblico e costringe a testa in sù, facendo apparire i sorrisi e le prime espressioni incantate che a bocca aperta si fanno trasportare nella storia. La tradizione vuole che i burattini si colpiscano tra di loro con dei bastoni o che si facciano sbattere con la testa contro la base del palcoscenico, provocando un gran rumore e tanto divertimento tra i bambini che aspettano con entusiasmo questo momento. La Compagnia utilizza personaggi scolpiti e dipinti a mano da Riccardo Pazzaglia.Il legno utilizzato è il pino cembro o cirmolo, il banco su cui oggi lavora è appartenuto al Maestro Burattinaio Demetrio Presini di cui Riccardo è stato ultimo allievo. Per la lavorazione del legno si usano rafetto, sega, scalpelli, sgorbie, raspe, carta vetrata e un trapano per forare il collo. L’usura del tempo e il continuo impiego dei burattini negli spettacoli portano inevitabilmente a un lento deterioramento. Proprio per questo, Riccardo e il suo staff, hanno imparato ad aggiustare e restaurare le loro creature. Del burattino solo la testa e le mani sono in legno quindi molto importante è la confezione dell’abito che ne costituisce il corpo. In questa fase del lavoro è fondamentale il reperimento di stoffe e materiale di recupero per l’abbigliamento dei burattini. Il vestito interno è detto buratto, guanto o camiciotto; è praticamente la sottoveste, la parte che sta a contatto con la mano dell’animatore. La parte esterna, cioè il costume che vede il pubblico è curato nei minimi particolari. Riccardo Pazzaglia, stilista dei propri attori di legno, segue la creazione dei vestitini dall’ideazione dei modelli alla scelta delle stoffe e degli accessori. Tocca poi alle pazienti sartine cercare di soddisfare le pretese del capocomico; nel tempo si sono avvicendate le nonne di Ric- cardo, Loredana Ribani e Maria Milani, ora la mamma Tiziana Orsi e Marisa Monari (mamma di Milena) con il prezioso contributo della signora Dina Dalfiume, compiono queste delicate mansioni. Il casone è una struttura a forma di parallelepipedo costituita da un telaio, quasi sempre in legno, ricoperto da stoffa e sormontato da cornici frontali, quinte e sipario. Un vero e proprio teatro con un sottopalco alto quanto il burattinaio. La Compagnia è fornita di alcune strutture diversificate per dimensioni, colori e tipologie di montaggio dove possono agire fino a cinque burattinai. Tutti i casoni sono attrezzati di impianto di illuminazione e amplificazione, che bisogna montare e smontare per ogni spettacolo. Ogni spettacolo della compagnia di Riccardo, termina con un balletto dei burattini che coinvolge tutto il pubblico e trasmette la gioia del momento ai bambini, che si lasciano trasportare, ballando attorno al casone. Con la musica ancora in corso, quando i piccoli sono ancora in estasi, Riccardo e Milena portano i burattini all’esterno, da far toccare e guardare da vicino. I bimbi impietriscono, s’incantano e si bloccano catturati dalla magia.
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I burattini di Riccardo Riccardo Pazzaglia è stato l’ultimo allievo del Maestro PRESINI Demetrio in arte “Nino”, il grande maestro burattinaio ancora nella memoria dei bolognesi. A Bologna, in Piazza Trento Trieste sorge Largo Demetrio Presini - burattinaio bolognese, la cerimonia ufficiale per l’intitolazione è avvenuta Sabato 20 novembre 2010.
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