.
|
Festa Battesimo ROM
Giorgio ha compiuto nove anni e la festa per il suo battesimo è l' occasione per far incontrare i Rom della comunità di Craiova sparsi tra il centro e il nord Italia. La sala, che dovrà ospitare oltre duecento invitati, si trova nella periferia di una piccolissima località in provincia di Bologna, abbastanza lontana dal centro abitato da potersi permettere la musica ad alto volume fino a mattina. Nel primo pomeriggio, quando sono apparecchiate soltanto le grandi tavolate, i musicisti suonano musiche "manele" (musica tradizionale romena) tenendo i volumi come se fossero già nel pieno della serata, mettendo, così, ben in evidenza la strumentazione tutt'altro che tradizionale. Tutti i presenti si lasciano trasportare come se la musica si fosse impossessata di loro, ballano in cucina durante la preparazione dei piatti, tra i tavoli vuoti, dietro il bancone del bar, a guardare i loro sorrisi, la loro pacatezza, la voglia di divertirsi, sembrerebbe di stare già nel pieno della festa. La madre di Giorgio, pur continuado a ballare, gestisce uno " staff " di parenti per la preparazione e distribuzione dei piatti, il padre si fa vedere pochissimo e si occupa soprattutto degli invitati. Giorgio col suo frack gioca in disparte a misurare la forza, sfidando gli amici a braccio di ferro o mostrando i muscoli ai più piccoli e allo specchio. La maggior parte degli invitati cominciano ad arrivare quando sono superate le 22 e ogni capofamiglia giunto sulla soglia d’ingresso, è invitato a sorseggiare della Vecchia Romagna dal collo della bottiglia stessa, intanto che i musicisti interrompono il brano per dedicare uno stacchetto di benvenuto; lo staff della madre distribuisce bottiglie lungo i tavoli e riempie i cestini con le fette di pane accatastato in una cassetta della frutta e dalla cucina cominciano ad arrivare i primi piatti con gli antipasti “all’italiana”, fettine di prosciutto cotto, salame, wurstel, pezzi di formaggio, cetrioli, grossi pomodori divisi a metà e olive nere. In cucina si continuano a cuocere notevoli quantità di wurstel che saranno serviti anche in piatto unico e intanto si infornano teglie di braciole a ripetizione, arrivando a cuocerne 60 kg, perchè “per noi è un disonore se qualcuno dovesse rimanere senza piatto”, dice Costantin. La musica invade sempre più la sala e bisogna conquistarsi uno spazio per poter ballare, gli uomini in fila, rincorrono il cantante aspettando le giuste note, per poter fare una dedica alla propria donna e dopo averlo lautamente ricompensato, sorridono e aspettano orgogliosi un’emozione. La serata procede progressivamente tra risate, piatti, danze, balli di gruppo e di coppia, le ragazzine si raccontano davanti allo specchio, i bambini cominciano a sentire la stanchezza e le mamme cercano degli angoli dove far addormentare i più piccoli. Alle due la musica si ferma, la mamma di Giorgio trova giusto il tempo di fumarsi una sigaretta quando dalle cucine appare una porchetta sistemata tra la frutta, su un grande vassoio portato in spalla da quattro uomini, che tra l’entusiasmo di tutti viene fatta passare sulle teste degli invitati e consegnata al padrino che sembra estasiato. La gioia di tutti è sostenuta dalla ripresa della musica, oltre alla porchetta che rappresenta il regalo simbolo di una loro tradizione, si susseguono altri regali in oro e quello in denaro del padrino, che tutti sono curiosi di conteggiare insieme allo “speaker” banconota dopo banconota. Gli invitati che circondano il tavolo insieme al resto della sala, incitano il padrino a offrirne sempre di più, tanto da far arrivare ogni regalo a somme rilevanti, da dietro la folla un addetto dello “staff”, attrezzato di carta e penna accompagna la famiglia di Giorgio e si appunta le somme che lo speaker raccoglie da ogni capofamiglia e che annuncia a tutto il resto degli invitati ormai intenti ad assicurarsi una porzione di porchetta. Qualcuno recupera la testa del maialino e cerca di gustarsela appartato.
La festa andrà avanti fino a mattina a ritmo
di manele ma Giorgio che sarebbe dovuto essere il festeggiato si è
visto pochissimo, se non in disparte a giocare con gli altri amichetti,
come se ci si fosse dimenticati di lui o come se la festa, in fondo, fosse
solo per gli adulti.
....... www.lucabolognese.com
|
|||